MarTe sono io: Maria Teresa Sabatiello dove ho vissuto fino all'età di circa 10 anni. All’epoca abitavamo nei pressi di Seveso, quando nel luglio 1976 avvenne la fuoriuscita di diossina dall’ormai tragicamente famosa fabbrica Icmesa. La nube velenosa ha cambiato per sempre la mia vita insieme al destino di tante altre persone. A seguito di tale evento, mio padre, pensò di trasferire l’intera famiglia nel suo paese Natale: Centola (Sa) Ho conseguito il diploma di maturità presso l'Istituto Magistrale, relativo Anno Integrativo, due Abilitazioni all’insegnamento, un Attestato di Qualifica Professionale post-diploma legalmente riconosciuto dalla Regione Campania quale Programmatore per l’elaborazione dati, … ma la mia vera inclinazione è sempre stata un’altra… Ho vissuto a Centola fino al 1991, anno in cui mi sono sposata e trasferita a S. Nicola, una piccola frazione del medesimo Comune, molto garbatamente posizionata sul dorso di una collina che accarezza con lo sguardo Capo Palinuro. L'idea del fututo laboratorio prende spunto dalla mia passione per il disegno che mi ha sempre spinto a poggiare la matita su qualsiasi superficie avessi a portata di mano e ad osservare molto attentamente i giochi della luce e dei colori nella natura, sul viso delle persone, negli splendidi occhi di un gatto. Non ho fatto studi artistici per tutta una serie di complicazioni, per cui si è nutrita da sola, della mia tenacia e della mia curiosità, che mi hanno continuamente spronato, provando e riprovando, ad oltrepassare i miei limiti del momento per acquisire nuove competenze. In tutto questo mio “peregrinare”, ho incontrato due elementi che più di altri hanno attratto la mia attenzione: la pietra e il vetro. Dei due, quella che amo di più è sicuramente la pietra (marina, di fiume, lastra) della quale spesso il vetro è solo un compagno silente e accomodante. Trovo che la pietra sia il simbolo e l’immagine della nostra cultura Cilentana, di pietra sono i nostri centri rurali, e di pietra sono i visi dei nostri vecchi, che, scolpiti dal tempo, dipinti dal sole, raccontano in ogni solco del loro volto il lungo cammino percorso per arrivare fino a noi, e di pietra è il loro carattere, solido, concreto, forte, ma con quel punto debole che se lo trovi… li sgretoli. Ma le pietre le offre anche il mare, e sono belle lisce e levigate, come le nuove generazioni, pronte a salpare verso il futuro, simili, ma distinguibili l’una dall’altra, ognuna nasconde in sé una preziosa anima. Per questo non riesco mai a guardare un sasso senza pensare a come farlo "rivivere". Il titolo del mio progetto, dunque del laboratorio, Il CarRo di MarTe, deriva da una "sintesi" dei nomi dei miei fratelli, MarTe è Maria Teresa è ovvio, ma è anche il Dio della guerra! Secondo la tradizione è un pianeta caldo e di natura violenta, è tenace e battagliero e si diletta di armi e di guerra… ora, io lo prendo a pretesto, non certo per la violenza, ma per la caparbietà, la tenacia, lo spirito combattivo, che equivalgono, nel mio caso, al non volersi dare mai per vinti, a lottare ostinatamente per condurre il CarRo a destinazione. E il CarRo è la passione per il disegno, per la pittura, per i colori, che nasce scritta in me, che sopita per necessità si è risvegliata per intima esigenza e riprende piano piano il cammino tracciando il solco col pennello… Maria Teresa Sabatiello http://www.ilcarrodimarte.eu